sabato 29 dicembre 2012

GESU' LUCE DEL MONDO


di Alberto Grosso, www.donboscoland.it

Nuova stella
Gesù nasce oltre duemila anni fa, a Betlemme, in Palestina. Giuseppe, si reca in questa cittadina insieme alla sua sposa Maria, incinta, per il censimento ordinato dai romani. Trovano riparo per la notte in una stalla, in cui Maria dà alla luce suo figlio. Lontano di là, tre magi vedono una nuova stella brillare in cielo. È un segno: è appena nato un nuovo re. Quella stella li conduce da Gesù. Secondo i Vangeli di Matteo e di Luca, quella notte si verificano altri avvenimenti sorprendenti (sogni, apparizione di angeli).

L’infanzia
Abbiamo però a disposizione pochi dati sull’infanzia di Gesù. Cresce a Nazaret, un villaggio della Galilea. Frequenta la scuola della sinagoga, dove studia la storia e la religione della sua gente, il popolo ebraico. Giuseppe gli insegna un mestiere. Secondo il Vangelo di Luca, la vocazione di Gesù comincia molto presto. A 12 anni, nel tempio di Gerusalemme interroga a lungo i maestri della Legge, che hanno il compito di insegnare la Bibbia.

martedì 25 dicembre 2012

Elogio alla rovescia della Santa Famiglia (E.Biemmi)

fratel Enzo Biemmi
fratello della Santa Famiglia

Guardando i quadri e le immaginette che rappresentano una Santa Famiglia così serena, unita e perfetta non possiamo non misurare lo scarto tra questo ideale immaginato e dipinto e la realtà che ci viene comunicata dai vangeli dell’infanzia.
Ancora di più balza all’occhio la distanza tra questa idealizzazione e le nostre famiglie reali, anche le più fortunate, le più sane e le più unite.
Come augurio di Natale, tento un sguardo diverso sulla famiglia di Nazareth, anche se appena abbozzato. Le tolgo il titolo di “santa” o di “sacra” e provo a guardarla come guardo la mia famiglia e le famiglie che conosco. La chiamo per quello che è stata: la famiglia di Giuseppe e Miriam di Nazareth e del loro figlio Gesù.
Di questa famiglia intendo tessere un breve elogio alla rovescia, dicendo tre cose: la famiglia di Nazareth non è una famiglia ideale; non può essere di conseguenza l’ideale delle nostre famiglie; ma è una buona notizia per le famiglie.

1. Una famiglia non ideale

domenica 23 dicembre 2012

Natale: preghiere

GherardoBAMBINO GESÙ
Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!
accarezza il malato e l'anziano!
Spingi gli uomini a deporre le armi
e a stringersi in un universale abbraccio di pace!
Invita i popoli, misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri creati
dalla miseria e dalla disoccupazione,
dall'ignoranza e dall'indifferenza,
dalla discriminazione e dall'intolleranza.
Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi liberandoci dal peccato.
Sei Tu il vero e unico Salvatore,
che l'umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della Pace, dono di pace all'intera umanità,
vieni a vivere nel cuore di ogni uomo
e di ogni famiglia.
Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen.
Giovanni Paolo II

PERCHE’ SONO NATO, DICE DIO

sabato 22 dicembre 2012

Sport e fede

Grazie, Signore

- Grazie, Signore, per il corpo col quale possiamo muoverci, giocare e far festa.
- Grazie per la salute e la pace che ci fanno gustare la vita con gioia ed entusiasmo.
- Grazie per il tempo libero che trascorriamo divertendoci in compagnia degli amici.
- Grazie per le persone e gli spazi che ci consentono di fare sport, di allenarci e di gareggiare.
- Grazie per le vittorie e le sconfitte che rivelano il cammino della vita e fanno maturare.
- Grazie per quanto impariamo dalla disciplina sportiva e dai campioni sul campo e nella vita.
- Grazie per la domenica giorno di riposo e di preghiera, di fraternità e di servizio solidale.
- Grazie, Signore, donaci la tua gloria e resta con noi ogni giorno.Amen.
 
Preghiera dello sportivo
Signore, aiutami ad essere un vero sportivo.
A vincere e restare modesto.
A perdere e conservare il sorriso e la dignità.
Ad accettare le decisioni dell'arbitro,
giuste o ingiuste che siano.
A saper vincere senza stravincere.
Ad essere forte senza essere brutale.
A pensare alla squadra e non solo a me stesso.
Ad apprezzare l'avversario
riconoscendo le sue abilità.
Con te Signore posso vincere.
Se sono sconfitto, donami, o Signore,
la forza di accogliermi perdente,
e di renderti lode.

Dalla Lettera agli Ebrei - 12

venerdì 21 dicembre 2012

Natale: riflessioni e citazioni



Andiamo fino a Betlemme,
come i pastori.
L'importante è muoversi.
E se invece di un Dio glorioso,
ci imbattiamo nella fragilità
di un bambino,
non ci venga il dubbio di aver
sbagliato il percorso.
Il volto spurito degli oppressi,
la solitudine degli infelici,
l'amarezza di tutti gli
uomini della Terra,
sono il luogo dove Egli continua
a vivere in clandestinità.
A noi il compito di cercarlo.
Mettiamoci in cammino senza paura.
(don Tonino Bello)
Il rispetto e la speranza
di Claudio Magris sul Corriere della Sera del 24.12.2011

domenica 16 dicembre 2012

La fine del mondo nelle maggiori religioni planetarie – Dossier 2012

Fine del mondoUn viaggio tra le religioni, i miti e la scienza sulla data che potrebbe coincidere con la Fine del Mondo.

Antichi miti raccontano di devastazioni e distruzioni che anticamente hanno colpito il nostro pianeta; la scienza conferma che la Terra in passato è stata sconvolta da cataclismi che ne hanno mutato il clima e la morfologia; l’ uomo con le sue attività potrebbe accelerare la sua fine.

Il 21 dicembre 2012 è ormai alle porte. Cosa dobbiamo attenderci? La conferma delle profezie apocalittiche tramandate dalle maggiori religioni del mondo? Ci aspetta la fine, o l’alba di un nuovo inizio segnato dalla pace e dalla giustizia?

Il 21 dicembre 2012, ultimo giorno del calendario ciclico dei Maya, è diventato uno dei temi più controversi del XXI secolo. Internet è satura di migliaia e migliaia di previsioni catastrofiche e profezie apocalittiche. Alcuni sostenitori del 2012 affermano, invece, che quella data segnerà un innalzamento della nostra coscienza collettiva che darà inizio ad un’era definitiva di pace e di concordia.

sabato 15 dicembre 2012

Verso il Natale. Le tradizioni dell'Avvento: la corona, l'albero, il presepe


LA CORONA DI  AVVENTO
La Corona d'Avvento è un simbolo usato per scandire le domeniche del Tempo d'Avvento. È costituita da una ghirlanda nella quale sono poste quattro candele o ceri, che verranno accesi uno dopo l'altro nelle varie domeniche della preparazione al Natale.
Prima Domenica di Avvento: E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno
 La prima candela si chiama “Candela del Profeta “ ed è la candela della Speranza!
Accendiamo, Signore, questa luce, come chi accende la sua lampada per uscire, nella notte, incontro all’amico che viene. In questa prima settimana di Avvento vogliamo alzarci per aspettarti preparati, per riceverti con gioia. Molte ombre ci avvolgono. Molte lusinghe ci addormentano. Vogliamo rimanere svegli e vigilanti, perché tu ci porti la luce più chiara, la pace più profonda, la gioia più vera.
Seconda Domenica di Avvento: Raddrizziamo i sentieri
 La seconda candela si chiama “Candela di Betlemme” candela della chiamata universale alla Salvezza!

giovedì 13 dicembre 2012

Famiglia (2): un film (Fireproof) e un libro (Sposati e sii sottomessa)


IL FILM: FIREPROOF
"Fireproof": un film che esalta l’unità matrimoniale educando all’amore.
Fireproof: la prova del fuoco per i matrimoni
C’è un film del 2010 intitolato
Fireproof, diffuso in Italia solo in edizione home video, ma che ha avuto un successo strepitoso negli Stati Uniti. I suoi effetti sono stati prodigiosi visto che molte coppie in procinto di separarsi ci hanno ripensato dopo aver visto il film.
Fireproof diretto dal regista americano Alex Kendrick, racconta di Caleb Holt, un capitano dei vigili del fuoco, che svolge un lavoro eroico. Nella vita privata però Caleb incontra molte difficoltà. Dopo sette anni di matrimonio, il suo rapporto con la moglie Catherine sta fallendo. I due non si comprendono più, si accusano l’un l’altro, sembrano aver perso la fiducia e l’amore che li ha portati a sposarsi. Caleb sostiene che Catherine è troppo sensibile e non mostra rispetto per lui. Catherine invece racconta ai suoi colleghi di ospedale che suo marito è insensibile e non comprende le sue necessità ed è per questo che vuole chiedere il divorzio. I genitori di Caleb sono preoccupati: dicono al figlio di non rassegnarsi e gli propongono di iniziare un percorso di 40 giorni composto da buone azioni quotidiane. Si comincia dal lavare i piatti, poi comprare fiori e regali per la moglie, rifare i letti, cucinare per la cena, invitare la moglie al ristorante, curarla, accudirla, prestarle amorevole attenzione. Caleb comincia a capire che amare significa vincere l’egoismo e prendersi cura di sua moglie.

mercoledì 12 dicembre 2012

Famiglia (1)


“Preghiera semplice” della famiglia
Signore, fa’ della nostra famiglia uno strumento della tua pace:
dove prevale l’egoismo, che portiamo amore,
dove domina la violenza,
che portiamo tolleranza,
dove scoppia la vendetta,
che portiamo riconciliazione,
dove serpeggia la discordia,
che portiamo comunione,
dove regna l’idolo del denaro,
che portiamo libertà dalle cose,
dove c’è scoraggiamento, che portiamo fiducia,
dove c’è sofferenza, che portiamo consolazione,
dove c’è solitudine, che portiamo compagnia,
dove c’è tristezza, che portiamo gioia,
dove c’è disperazione, che portiamo speranza.
O Maestro, fa’ che la nostra famiglia non cerchi tanto di accumulare, quanto di donare,
non si accontenti di godere da sola ma sappia condividere.
Perché c’è più gioia nel dare che nel ricevere,
nel perdonare che nel prevalere,
nel servire che nel dominare.
Così costruiremo insieme una società solidale e fraterna.
Amen

L’icona e modello è la famiglia di Nazareth: famiglia povera, emigrante, vittima di un sistema di potere e di violenza che la costringe a cercare rifugio in Egitto. Famiglia che soprattutto segue la volontà di Dio, un Dio che guida l’agire della storia soltanto con la complicità dell’uomo, un Dio che ci chiede di condividere un sogno di amore e comunione e di impegnarsi per realizzarlo con lui.
- la famiglia è uno STRUMENTO prezioso non solo per realizzare il sogno di Dio, ma per mostrare e condividere la stessa natura di Dio che è Amore trinitario, Amore da condividere, Amore che si apre al mondo, che non può essere racchiuso tra 2 persone, ma che coinvolge sempre un 3°.

lunedì 10 dicembre 2012

Matrimoni, separazioni, divorzi (2)

«Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito»
di D.Tettamanzi, 2008
Lettera agli sposi in situazione
di separazione, divorzio e nuova unione

Carissimi fratelli e sorelle, da molto tempo coltivo il desiderio di rivolgermi a voi, con una modalità il più possibile diretta e personale. Mi piacerebbe, infatti, chiedervi il permesso di entrare come un fratello in casa vostra e domandarvi un po’ del vostro tempo. (…)
La Chiesa è a voi vicina
Anzitutto voglio dirvi che non ci possiamo considerare reciprocamente estranei: voi, per la Chiesa e per me Vescovo, siete sorelle e fratelli amati e desiderati. E questo mio desiderio di entrare in dialogo con voi scaturisce da un sincero affetto e dalla consapevolezza che in voi ci sono domande e sofferenze che vi appaiono spesso trascurate o ignorate dalla Chiesa. Vorrei allora dirvi che la comunità cristiana ha riguardo del vostro travaglio umano. Certo, alcuni tra voi hanno fatto esperienza di qualche durezza nel rapporto con la realtà ecclesiale: non si sono sentiti compresi in una situazione già difficile e dolorosa; non hanno trovato, forse, qualcuno pronto ad ascoltare e aiutare; talvolta hanno sentito pronunciare parole che avevano il sapore di un giudizio senza misericordia o di una condanna senza appello. E hanno potuto nutrire il pensiero di essere stati abbandonati o rifiutati dalla Chiesa. La prima cosa che vorrei dirvi è questa: “ La Chiesa non vi ha dimenticati! Tanto meno vi rifiuta o vi considera indegni”. Mi vengono in mente le parole di speranza che Giovanni Paolo II rivolse alle famiglie provenienti da tutto il mondo in occasione del loro Giubileo nel 2000: “Di fronte a tante famiglie disfatte, la Chiesa si sente chiamata non ad esprimere un giudizio severo e distaccato, ma piuttosto ad immettere nelle pieghe di tanti drammi la luce della parola di Dio, accompagnata dalla testimonianza della sua misericordia”. E allora se avete trovato sul vostro cammino uomini o donne della comunità cristiana che vi hanno in qualche modo ferito con il loro atteggiamento o le loro parole, desidero dirvi il mio dispiacere e affidare tutti e ciascuno al giudizio e alla misericordia del Signore. In quanto cristiani sentiamo per voi un affetto particolare, come quello di un genitore che guarda con più attenzione e premura il figlio che è in difficoltà e soffre, o come quello di fratelli che si sostengono con maggiore delicatezza e profondità, dopo che per molto tempo hanno faticato a comprendersi e a parlarsi apertamente.
La vostra ferita è anche nostra

domenica 9 dicembre 2012

Matrimonio, separazioni, divorzi... (1)

Matrimoni che sembrano perfetti

di Vinicio Albanesi, SETTIMANA  (settimanale di attualità pastorale), 29 marzo 2009
Di fronte a tante crisi matrimoniali occorre ritrovare la ricchezza di tre verbi: accogliersi, curarsi, inventarsi. Tre atteggiamenti che richiedono una maturità che sovente non c'è
I dati statistici sulle separazioni e sui divorzi in Italia continuano a non essere incoraggianti. (…)
I segreti della riuscita possono essere riassunti in tre condizioni: accogliersi, curarsi, inventarsi. Se ieri, nei contesti rurali e provinciali, nonostante la mancanza di uno di questi elementi, il matrimonio poteva reggere, oggi non è più così. Senza le condizioni di vivibilità della vita familiare, le separazioni (di fatto e formali) sono in agguato.

sabato 8 dicembre 2012

Babbo Natale? Ha la stoffa del santo

di Cara Ronza 06-12-2012 http://www.lanuovabq.it/it/articoli-babbo-natale-ha-la-stoffa-del-santo-5345.htm

St-Nicolas-and-Black-PeteForse qualcuno ancora non lo sa, ma il vecchio ameno, paffuto e canuto, che scorrazza nel cielo d'inverno su una slitta carica di doni altri non è che san Nicola, vescovo di Myra, venerato a Bari e passato alla storia per la sua straordinaria generosità.

In effetti, a vederlo oggi su cartoline e carta da pacco, o a trovarselo davanti, gigantesco pupazzo, all'ingresso dei centri commerciali, non si direbbe proprio che sia un alto prelato. La casacca rossa e il cappello bordati di pelliccia, gli stivali adatti ad affondare nella neve accreditano piuttosto la fiaba globale del simpatico grassone che vive al Polo Nord e che, con l'aiuto di mille folletti, confeziona e poi distribuisce i regali ai bambini buoni. La storia, invece, è diversa.

Di Nicola, uno dei santi più venerati dalla Chiesa – cattolica, ortodossa, protestante – non abbiamo in realtà molte notizie. Sappiamo che nacque intorno alla metà del III secolo a Patara, in Licia, regione dell’antica Grecia, e che nel 300 divenne vescovo di Myra. Sappiamo che nel 325 prese parte al Concilio di Nicea, che negli ultimi anni della sua vita visitò il papa a Roma, e che morì il 6 dicembre. Di quale anno esattamente però non si sa. Gli storici non si sbilanciano e dicono soltanto "tra il 345 e il 352". Fu seppellito a Myra (oggi Demre, Turchia) e lì restarono le sue ossa fino al 1087, quando le sue reliquie furono saccheggiate e portate a Bari. Qui, secondo la leggenda, Nicola si era fermato nel suo pellegrinaggio verso Roma.

venerdì 7 dicembre 2012

Giovani al cinema

SCHEDA su: Come te nessuno mai

 L’attino fuggente
Il celebre film del 1989 L’attimo fuggente, di cui è protagonista un Robin Williams in grande forma è ambientato negli Stati Uniti, nel 1959.
La meglio gioventù
Uno sguardo adulto ma nostalgico degli anni giovanili. È un film del 2003, diretto da Marco Tullio Giordana. Racconta trentasette anni di storia italiana, dall'estate del 1966 fino alla primavera del 2003, attraverso le vicende di una particolare famiglia.
Notte prima degli esami
L’esame di maturità per i giovani è anche l’esame della vita perché apre una finestra su un mondo duro e difficile.
Scoprendo Forrester
Jamal Wallace, sedici anni, è nato e cresciuto nel Bronx. Per scommessa s’intrufola in casa di un anziano solitario e misterioso, che passa le giornate alla finestra, ad osservare i ragazzi del quartiere che giocano a basket.
Tre metri sopra il cielo
Il primo amore non si scorda mai.
Una pellicola fatta apposta per appagare le nostalgie di un pubblico giovanile.
Voglio Essere Profumo
Una domanda di senso e di comprensione della propria esistenza.
Asfalto rosso
Storia di un branco dedito all'alcool e alle gare d'auto clandestine.

giovedì 6 dicembre 2012

Genitori e figli (2): decaloghi e consigli


  
Un decalogo per il papà, proposto da un bambino

di Antonio Mazzi (da Un'ala di riserva. Adolescenza, terra di qualcuno? Ed. Mondadori, Milano, 2000).
1. Non viziarmi. So benissimo che non dovrei avere tutto quello che chiedo. Voglio solo metterti alla prova.
2. Non essere incoerente: questo mi sconcerta e mi costringe a fare ogni sforzo per farla franca ogni volta che posso.
3. Non fare promesse: potresti non essere in grado di mantenerle. Questo farebbe diminuire la mia fiducia in te.
4. Non correggermi davanti alla gente. Ti presterò molta più attenzione se parlerai tranquillamente con me a quattr'occhi.
5. Non brontolare continuamente: se lo fai dovrò difendermi facendo finta di essere sordo.
6. Non badare troppo alle mie piccole indisposizioni. Potrei imparare a godere di cattiva salute se questo attira la tua attenzione.
7. Non preoccuparti per il poco tempo che passiamo insieme. È come lo passiamo che conta.
8. Non permettere che i miei umori suscitino la tua ansia perché allora diventerei ancora più pauroso. Indicami il coraggio.
9. Non dimenticare che non posso crescere bene senza molta comprensione ed incoraggiamento... ma non ho bisogno di dirtelo, vero?
10. Ricordati, io imparo di più da un esempio che da un rimprovero.

Decalogo di ogni buon genitore ed educatore

mercoledì 5 dicembre 2012

Cristo si, Chiesa no

Cosa si può rispondere a chi dice di amare Gesù e non accetta la Chiesa?


Gesù Cristo è il fondatore della Chiesa e la Chiesa è il Corpo di Cristo (che rimane suo CAPO) fedele al suo fondatore: non può fare scelte contrarie a ciò che espressamente Gesù ha indicato nei Vangeli.
- Gesù sceglie 12 apostoli (12 come le tribù d’Israele = nuovo popolo di Dio), mentre tanti sono i discepoli che lo seguono e prendono parte a questo nuovo popolo.
- diede a loro autorità e potere mandandoli a battezzare tutte le genti.
- si definisce pastore di questo popolo e offre la possibilità di averlo sempre con loro (Eucaristia, preghiera, poveri…).
- come ad un popolo offre una legge (morale, il nuovo comandamento), una preghiera nuova (il padre nostro), il segno del Battesimo e i sacramenti come strumenti con cui continua ad operare.
- La sua morte e resurrezione anziché rappresentare la fine segna un vero inizio: Gesù Risorto conferma i suoi apostoli, li invia e dona il suo Spirito perché operi in loro al suo posto, consapevoli che lui è VIVO e continua ad essere presente tra i suoi.
- A Pietro affida la GUIDA della sua Chiesa (a te do le chiavi del regno dei cieli)

martedì 4 dicembre 2012

Genitori e figli (1): mamme che amano troppo

 
I vostri figli non sono i vostri figli.
Essi sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa.
Essi arrivano grazie a voi, ma non da voi, e sebbene siano con voi, non vi appartengono affatto.
Potete donare loro il vostro amore, ma non i vostri pensieri.
Perché essi posseggono i loro pensieri.
Potete dare una casa ai loro corpi ma non alle loro anime, perché le loro anime hanno dimora nella casa del domani, che voi nemmeno in sogno potete visitare.
Potete sforzarvi di farvi simili a loro, ma non pretendete di renderli simili a voi.
Poiché la vita non va all’indietro né indugia su ciò che è stato.
(Kahlil Gibran)

Mamme che amano troppo: sette VIRUS da evitare

Dal libro: Mamme che amano troppo. Per non crescere piccoli tiranni e figli bamboccioni di Osvaldo Poli, Paoline, 2011, p.230, 13 euro
Che cosa trasforma un bambino-pulcino in un piccolo tiranno, capace di tenere in scacco la famiglia, e poi – da ragazzo – in un bamboccione insicuro di sé? E’ possibile “amare troppo” un figlio? In questo libro Osvaldo Poli mette in guardia i genitori: anche l’amore di una mamma (ma anche di un papà) verso un figlio può venire snaturato dall’eccesso. Anche in ambito educativo, e quando si vuole bene, è necessario esercitare la virtù della Temperanza. Il testo individua i “virus” psicologici e relazionali che spingono un genitore ad “amare troppo”; analizza le cause che generano tali “virus” (prima tra tutte: l’assenza del padre, imposta dalla madre o cercata dal padre stesso come un rifugio deresponsabilizzante); presenta alcuni “prodotti educativi” di tali “eccessi d’amore” (tra i quali: bambini tiranni, adolescenti insicuri e disadattati, giovani “bamboccioni”...), ma anche le conseguenze (frustrazione, stanchezza, esaurimento e delusione) per le mamme protagoniste di questo “troppo amore”; suggerisce infine strategie, strumenti e metodi per guarire dal “troppo amore”.