sabato 2 febbraio 2013

La fede di Satana


Ci sono due errori uguali ed opposti nei quali la nostra razza può cadere a riguardo dei diavoli. Uno è non credere alla loro esistenza. L'altro è crederci, e nutrire un eccessivo e insano interesse in essi. Loro stessi sono ugualmente compiaciuti da ambedue gli errori e salutano un materialista o un mago con lo stesso piacere. da "Le lettere di Berlicche" di C.S. Lewis

Satana è molto spirituale. La sua natura è la stessa di un puro spirito. In lui non vi è neppure un'oncia di materia. Non ha propensione per il materialismo banale. E quindi – ci si può scommettere – la spiritualità è il suo stratagemma.

Ci si potrà sorprendere, ma è difficile contestare queste righe del libro La fede dei demoni (Marietti, 2010) del filosofo francese Fabrice Hadjadj, nato nel 1971, di origine ebraica, convertito dall'ateismo al cattolicesimo. Satana, come insegna la dottrina tradizionale, è «puro spirito»; perciò, non è così ingenuo da affidarsi al materialismo greve per convertire a sé le persone più avvedute. No, sceglie spesso un'altra via, quella dello spiritualismo etereo, magico, esoterico che colma ormai intere biblioteche specializzate e si vende persino su eBay. Egli, allora, propone una sua fede, lasciando da parte gli attrezzi arrugginiti di un certo ateismo alla Unione Atei Agnostici Razionalistici che sa tanto di vecchia congrega miscredente e gaudente («Dio non c'è: goditi la vita!»). Satana predilige, invece, una spiritualità individualistica, egoistica, snob e detesta la "carnalità" cristiana che costringe a sporcarsi le mani nel curare malati, a varcare soglie di carcere rovinandosi la reputazione interessandosi ai colpevoli, a impantanarsi negli spazi fangosi riservati ai nomadi, a curare vecchi bavosi, servendo a mensa brutti ceffi affamati. Eppure, il Dio cristiano del Natale si nasconde proprio lì, nella carne degli ultimi della terra, lui che ha scelto di finire sull'equivalente di allora della sedia elettrica. Aveva ragione un altro filosofo più celebre, l'austriaco Ludwig Wittgenstein: «Il cristianesimo non è una dottrina, né una teoria sull'anima umana. È la descrizione di un evento reale nella vita dell'uomo».

Da Il Mattutino di Gianfranco Ravasi (Avvenire, 13.12.11)

SATANA

Il Diavolo (cioè "Colui che divide") o satana (cioè "Avversario"; "accusatore") e gli altri demoni sono angeli, cioè puri spiriti (CCC 330), creati da Dio e decaduti per avere liberamente rifiutato di servire Dio e il suo disegno. La loro scelta contro Dio è definitiva. Essi odiano l'uomo e tentano di associarlo alla loro ribellione contro Dio. Questi spiriti, nella consapevolezza di non poter mai raggiungere la superiorità di Dio, si trovano in uno stato di perenne sofferenza. Tuttavia, nella loro invidia e superbia, sono orgogliosi d'aver ripudiato l'onnipotenza Divina.
Le Sacre Scritture parlano del diavolo centinaia di volte: dal terzo capitolo della Genesi (tentazione di Adamo ed Eva) agli ultimi capitoli della Apocalisse. Gesù stesso è venuto nel mondo per sottrarre il mondo al potere di satana e distruggere le sue opere. Satana, infatti, è il principe di questo mondo, ma non può nulla contro il Cielo.
L'esorcismo è un'attività che Gesù ha svolto con frequenza nei suoi tre anni di vita pubblica. Molte pericopi dei Vangeli ci illuminano sulle facoltà di Gesù di scacciare i demòni. Gesù dona inoltre ai discepoli il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattia e infermità.
Nell'esortare i suoi a parlare apertamente e senza timore, li mette in guardia su colui che ha il potere di far perire l'anima e il corpo nella Geenna. Quando, poi, i discepoli mostrano al Maestro la propria soddisfazione per gli esiti favorevoli dei loro esorcismi, Cristo li mette in guardia dall'orgoglio. Quando i demòni sono scacciati avvengono guarigioni spirituali e interiori; guarigioni fisiche. Notiamo come Gesù libera e guarisce tra la folla presa dall'ammirazione. Troviamo, liberazioni di uomini, donne e bambini.

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