domenica 31 marzo 2013

Le testimonianze sulla risurrezione sono storicamente attendibili?

Quali ragioni ci inducono a credere alla risurrezione di Cristo narrata dai primi apostoli come a un fatto storico concreto?

Mirko Testa  Don Rinaldo Fabris
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La scoperta della tomba vuota e le apparizioni di Gesù vennero annunciate in pubblico a meno di due mesi dalla sua morte, quando molti a Gerusalemme avrebbero sicuramente potuto smentire tutti i fatti. Come primi testimoni vennero indicate proprio delle donne, che per il diritto ebraico di allora non erano attendibili. E infine, solo un evento storico sconvolgente può motivare il “Big Bang” che spinse gli apostoli, dubbiosi, a volte increduli, ma comunque smarriti per la morte ignobile del loro maestro, a rischiare la vita pur di annunciarlo.
1) A giocare a favore dell'attendibilità storica dei racconti del sepolcro vuoto è sicuramente il ruolo centrale delle donne – in particolare di Maria Maddalena –, che per il diritto ebraico dell'epoca non avevano alcun valore come testimoni.

sabato 30 marzo 2013

Perché Gesù è stato condannato a morte?

Risponde padre Valerio Mauro, docente di Teologia sacramentaria.
http://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Risponde-il-teologo/Perche-Gesu-e-stato-condannato-a-morte

20/03/2013                            
Affrontare il problema delle ragioni storiche per la condanna a morte di Gesù richiederebbe molto spazio, come dimostrano recenti interventi e dibattuti di vario tipo. Ogni ipotesi o lettura dipende in parte dalla precomprensione dell’autore, sia essa inclinata verso motivazioni puramente politico-sociali, sia più religiose. Di fatto, come vedremo, le motivazioni storiche per la condanna di Gesù appartengono ad entrambe le sfere. Dobbiamo accettare che non abbiamo un resoconto degli avvenimenti di stampo giornalistico, ma una narrazione di fede, che, sia pure in tempi quasi contemporanei agli avvenimenti, nasce dalla fede in Gesù e si rivolge a credenti.
Il racconto della passione e resurrezione di Cristo è il primo nucleo della narrazione evangelica che affiora dalla memoria degli apostoli, testimoni oculari della vita di Gesù, dal giorno del suo battesimo nel Giordano. La morte di Gesù, quindi, si presenta come la conclusione di un’esistenza dedicata alla proclamazione del Regno di Dio in una modalità inattesa e sconvolgente per quell’epoca. Ma non solo per quell’epoca: lo «scandalo» della proposta di Gesù continua ancora oggi.

Intervista alla badessa Anna Maria Canopi


Suor Anna Maria Canopi è un'esemplare testimonianza di vita nella santità. Nel suo monastero di S. Giulio è arrivata quando c'erano solo due suore, e adesso sono più di 100 e ne hanno fondato un altro... «Si dicono troppe parole, c'è troppo rumore. Ciò che più manca al mondo è l'interiorità, la profondità: il silenzio».
 Per questo cresce il numero di giovani che scelgono la clausura, madre?
«La scelta oggi è più consapevole e responsabile, una responsabilità che è dono della Grazia di Dio. Le vocazioni contemplative crescono in una società satura di frastuono, di superficialità, anche di volgarità. Si sceglie di impostare la vita su valori eterni, di tornare all'essenzialità, alla purezza, alla semplicità. Nel Vangelo Gesù dice: rimanete nel mio amore. Rimanete. Significa sostare, raccogliersi, non essere sempre in fuga». Anna Maria Canopi è fondatrice e badessa del monastero Benedettino di clausura «Mater Ecclesiae», nell'isola di San Giulio sul lago d'Orta. Arrivarono in sei nel '73, la piccola isola era abbandonata come l'ex seminario, oggi le monache sono più di settanta ed il luogo così ieratico e suggestivo che ne I numeri della sabbia di Roger Talbot, thriller fantareligioso che sta scalando le classifiche, diventa il centro dell'azione, con la superiora dipinta quale Custode dell'unica copia originale dell'Apocalisse.

mercoledì 27 marzo 2013

Gli occhi di Marthe Robin



Marthe è una straordinaria mistica. Figlia della profonda Francia contadina, questa ragazza di grande forza interiore, dopo ripetuti gravi problemi, dal 1928 resta completamente paralizzata e perfino impossibilitata a deglutire. Vivrà inchiodata al suo letto, senza più poter dormire, senza più poter mangiare né bere alcunché, nutrendosi solo dell’eucaristia che inspiegabilmente poteva deglutire. Non vedeva. Ogni venerdì riviveva le sofferenze della Passione di Gesù del quale portava le stimmate.

Ecco un capitolo del nuovo libro di Antonio Socci “La guerra contro Gesù” (Rizzoli)

La storia di Alessandra (di Rudinì, nda) dimostra che infine dal pantano della cultura nichilista, che genera disperazione, non ci libera un’altra cultura, neanche cattolica, ma un incontro, dove si sperimenta che davvero Gesù è vivo, oggi e opera potentemente (e questa è la prova della sua resurrezione).

lunedì 25 marzo 2013

Don Lorenzo Milani


CITAZIONI

Da Esperienze pastorali:
Non vedremo sbocciare dei santi finché non ci saremo costruiti dei giovani che vibrino di dolore e di fede pensando all’ingiustizia sociale.
Con la parola alla gente non gli si fa nulla. Sul piano divino ci vuole la grazia e sul piano umano ci vuole l’esempio.
Io al mio popolo gli ho tolto la pace: Non ho seminato che contrasti, discussioni, contrapposti schieramenti di pensiero. Ho sempre affrontato le anime e le situazioni con la durezza che si addice al maestro. Non ho avuto né educazione né riguardo né tatto. Mi sono attirato addosso un mucchio di odio, ma non si può negare che tutto questo ha elevato il livello degli argomenti e di conversazione del mio popolo.
E qual’è mai il giornale che scrive per il fine che in teoria gli sarebbe primario cioè informare o non invece per quello di influenzare in una direzione.

Da bestia si può diventare uomini e da uomini si può diventare santi: Ma da bestia a santi con un solo passo non si può diventare.
Io non vendo le mie singole prestazioni ma vendo la mia vita intera a una comunità intera, e quello che faccio lo faccio per tutti eguali e non faccio piaceri speciali a nessuno, perchè tutti sono ugualmente miei figliuoli.
Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia.
Da
Lettera a una professoressa

Insegnamenti del tutto attuali
Don Milani è vivo
Il 15 febbraio 1966, don Lorenzo Milani, priore di Barbiana in quel del Mugello (Firenze), veniva assolto dal Tribunale di Roma dall’accusa di apologia di reato per avere sostenuto l’obiezione di coscienza al servizio militare. Un’occasione per ritornare sulla sua visione della storia (anche coloniale) d’Italia.

giovedì 21 marzo 2013

Don Andrea Gallo


Don Andrea Gallo (Genova, 18 luglio 1928) è un presbitero italiano, fondatore e animatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova.
E' un prete molto discusso per le sue posizioni critiche sulla Chiesa (e la politica).
La sua ultima apparizione televisiva:

Don Andrea Gallo e Vito Mancuso a Che tempo che fa (16.3.13)

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Dalla prefazione di
Moni Ovadia, a “Se non ora, adesso. Le donne, i giovani e la rivoluzione sessuale”, di don Andrea Gallo.

Don Andrea Gallo, prete da marciapiede come lui stesso si definisce, è uno dei sacerdoti più noti e più amati che abitino il nostro disastrato paese. Centinaia di migliaia di persone lo sentono come un fratello, moltissimi fra costoro lo considerano una guida, un maestro, un compagno nell’accezione militante del termine, ma il Gallo è prima di tutto e soprattutto un essere umano autentico. La nostra nascita nel mondo come donne e uomini è un evento deciso da altri anche se la costruzione in noi del capolavoro che è un essere umano autentico dipende in gran parte dalle nostre scelte. Il tratto saliente di questo percorso è l’apertura all’altro laddove si manifesta nella sua più intima e lancinante verità, ovvero nella sua dimensione di ultimo, sia egli l’oppresso, il relitto, il povero, l’emarginato, il disprezzato, l’escluso, il segregato, il diverso.

martedì 19 marzo 2013

Cosa è e come funziona la Curia romana

Tra i temi più ricorrenti del preconclave c’è stata la tanto auspicata “riforma della Curia romana”. Spieghiamo qui in sintesi che cosa è e come è strutturata la Curia.
Giovanni Paolo II ha organizzato la Curia Romana nella Costituzione apostolica Pastor Bonus del 1988.

Un po’ di storia
A dare una configurazione formale alla Curia romana è stato Papa Sisto V nel 1538, con la costituzione apostolica «Immensa Aeterni Dei», con la quale ha istituito 15 dicasteri che affiancassero il collegio cardinalizio esercitando autorità in un determinato campo e su un preciso argomento.
San Pio X nel 1908 ha promulgato la costituzione apostolica «Sapienti Consilio», nella quale ha riformato la Curia romana perché potesse “prestare più facilmente la propria opera e dare più completo aiuto al romano Pontefice e alla Chiesa”. Con questo documento le congregazioni sono diventate organi unicamente amministrativi. Fu inoltre stabilito che ciascuna materia dovesse essere trattata da un dicastero competente, e non contemporaneamente da diversi. Questa riforma di Pio X fu successivamente sancita e completata nel Codice di Diritto Canonico, promulgato da Benedetto XV nel 1917 e rimase praticamente immutata fino al 1967.

lunedì 18 marzo 2013

Il carisma di Suor Verònica affascina la Spagna



http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-il-carisma...
di Nastia Filippi, 12.3.11 
Video: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=zDJNGU80hAE

Un miracolo sta avvenendo nella Spagna laicista di Zapatero. Un fenomeno che nella Chiesa spagnola non si vedeva dal XVI secolo, dai tempi di Santa Teresa d’Avila, e in quella mondiale almeno da Madre Teresa di Calcutta. Ma la storia è sempre pronta a fare il bis, anche nella Chiesa. E quanto accadde con benedettini o cistercensi, clarisse o carmelitani, può ripetersi oggi: che qualcuno faccia rifiorire le vocazioni religiose. Un vero tsunami spirituale che si è scatenato dalle parti di Burgos, la cabeza de Castilla per cinque secoli capitale del regno, dove dozzine di ragazze fanno la fila per entrare nei conventi di Lerma e di La Aguilera. Molte sono laureate, in legge, economia, fisica, chimica, ingegneria, architettura, medicina, farmacia, biologia, pedagogia. C’è chi faceva la fotografa, chi studiava aeronautica e persino chi faceva la modella. Molte provengono dai movimenti laicali più cari a Wojtyla e a Ratzinger. Ad affascinarle è il carisma di una giovane badessa dagli occhi verdi e dalla parola che infiamma. La donna che sta inondando con un’alluvione di vocazioni la siccità spirituale iberica si chiama suor Verónica Maria, al secolo María José Berzosa Martinez, ha solo 45 anni e in lei c’è chi già vede la Teresa d’Avila del XXI secolo: anche la grande mistica cinquecentesca era un’appassionata riformatrice nata in terra di Castiglia…

domenica 17 marzo 2013

Abbè Pierre e la comunità Emmaus


(Pier Giuseppe Accornero, Vita Pastorale)

L' Abbé Pierre, al secolo Henri Antoine Grouès (Lione, 5 agosto 1912Parigi, 22 gennaio 2007) è stato un presbitero, partigiano e uomo politico francese, fondatore nel 1949 dei Compagnons d'Emmaüs, un'organizzazione per i poveri e i rifugiati.
Nel 1928, all'età di sedici anni, ebbe quello che egli stesso definì "un colpo di fulmine con Dio": durante una gita ad Assisi, al Convento Le Carceri, avvertì forte la vocazione per la vita monacale. Henri decise di entrare nell'ordine francescano dei frati minori cappuccini. Nell'ordine assunse il nome di "frate Philippe". Ordinato sacerdote nel 1938, nel 1939 fu costretto ad abbandonare la vita monastica per motivi di salute. Si incardina nella diocesi di Grenoble. Durante la II guerra mondiale è cappellano in Marina. Dal 1942 dalle montagne di Grenoble partecipa alla Resistenza contro l'occupazione nazista, aiuta molti a fuggire in Svizzera: ebrei, perseguitati politici, partigiani che lo ribattezzano "abbé Pierre". Salva tanti bambini e porta sulle spalle il fratello del "generalissimo" Charles De Gaulle, malato e ricercato dalla Gestapo. Membro della Costituente, deputato all'Assemblea nazionale nel Movimento repubblicano popolare (Mrp), fondato dai partigiani cristiani, ha un dialogo serrato e conflittuale con il potere. Nel 1951 si dimette per dedicarsi ai poveri. Nelle discariche di Parigi offre ai disperati un aiuto, lavora con loro nella raccolta e selezione di stracci, abiti, carta, bottiglie, ferro, oggetti di ogni genere - la "raccolta differenziata" ante litteram da rivendere.

sabato 16 marzo 2013

Ior, di cosa stiamo parlando?

http://www.documentazione.info/ior-di-cosa-stiamo-parlando

di Stefano Grossi Gondi, 11 marzo 2013
 
La sigla Ior porta spesso con sé un che di sinistro soprattutto sui media. Ma cos'è l'Istituto per le Opere di Religione? Abbiamo cercato in questo articolo di fare una breve sintesi delle caratteristiche principali.
L'Istituto per le Opere di Religione (IOR), non è una banca come le altre ma un ente senza fini di lucro nato nel 1942 con lo scopo di “provvedere alla custodia e all’amministrazione di capitali destinati ad opere di religione e di carità”.
Entità dello Ior
Alcuni mesi fa i dati dell'Istituto sono stati forniti ai giornalisti in un incontro con il direttore generale Paolo Cipriani. L’istituto gestisce circa 6 miliardi di euro, ha una piccola riserva aurea presso la Federal Reserve, i clienti sono circa 25mila per 33mila conti correnti (ci sono istituti religiosi che ne hanno più d’uno). I clienti dell’istituto sono soprattutto istituti religiosi, parrocchie, fondazioni canoniche, seminari, cardinali, vescovi, preti, religiosi e religiose autorizzati dal proprio superiore, alcuni dipendenti vaticani. Benedetto XVI non aveva neanche un suo conto personale. Il 77,3 per cento dei correntisti è europeo, il 7,3 per cento sta in Vaticano.
I controlli

venerdì 15 marzo 2013

Breve dizionario di papa Francesco

Estratti dalle sue omelie più recenti

14.3.13, http://www.aleteia.org/it/religione/documenti/breve-dizionario-di-papa-francesco-506002

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Che cosa pensa il nuovo papa dell'aborto, dei giovani, della giustizia sociale? Per gentile concessione dell'arcivescovado di Buenos Aires, offriamo di seguito alcuni estratti delle sue omelie più recenti.

ABORTO
L'aborto non è mai una soluzione. Dobbiamo ascoltare, accompagnare e comprendere per salvare entrambe le vite: rispettare l'essere umano più piccolo e indifeso, adottare misure che possano preservare la sua vita, permettere la sua nascita e poi essere creativi nella ricerca di vie che lo portino al suo pieno sviluppo (16 settembre 2012).

DIFESA DELLA VITA
A coloro che si scandalizzavano quando Gesù andava a mangiare con i peccatori, con i pubblicani, Gesù dice: “I pubblicani e le prostitute vi passano davanti”, la cosa peggiore per quell'epoca. Gesù non li sopporta. Sono quelli che hanno clericalizzato – per usare un concetto facile da comprendere – la Chiesa del Signore. La riempiono di precetti e lo dico con dolore, e se sembra una denuncia o un'offesa perdonatemi, ma nella nostra regione ecclesiastica ci sono presbiteri che non battezzano i figli delle ragazze madri perché non sono stati concepiti nella santità del matrimonio. Questi sono gli ipocriti di oggi. Quelli che hanno clericalizzato la Chiesa, quelli che allontanano il popolo di Dio dalla salvezza. E quella povera ragazza che, potendo rimandare il proprio figlio al mittente, ha avuto il coraggio di metterlo al mondo, peregrina di parrocchia in parrocchia perché glielo battezzino (2 settembre 2012).

EDUCAZIONE

giovedì 14 marzo 2013

CHIARA LUBICH e i FOCOLARINI



Vedi: http://focolare.org/It/chiara_i.html
Chiara Lubich riabilitata. Da Scaraffia-Vian


Sulla prima pagina de “L’Osservatore Romano” del 25 marzo 2011 Lucetta Scaraffia ha scritto un profilo entusiastico di Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei Focolari, a tre anni dalla sua morte.

L’articolo ha per titolo: “Una rivoluzione femminile”. E questa è la sua conclusione trionfale, al presente storico:

“Con la sua straordinaria esperienza, Chiara – che parla alle assemblee dei vescovi, è ascoltata dai papi, viene accolta con gli onori di un capo di stato nei paesi che visita – realizza quello che i tempi richiedono anche alla Chiesa: riconoscere l’importanza del ruolo delle donne.

“Ma lo ottiene senza rivendicare diritti, senza nessuna asprezza. Lo ottiene dimostrando di sapersi meritare quell’autorità che le viene riconosciuta, come è stato per le grandi sante nella storia della Chiesa. La sua importanza nel cattolicesimo del Novecento è anche la prova di una rivoluzione femminile compiuta nel silenzio e nella modestia. Rimane il compito di prenderne atto”.

lunedì 11 marzo 2013

COMANDAMENTI

ImmagineI dieci comandamenti (secondo Famiglia Cristiana)

1. Non avrai altri dei davanti a me -Dio è qui
2. Non nominare il nome di Dio invano -Io rendo onore
3. Ricordati di santificare la festa – Questo giorno è santo
4. Onora il padre e la madre – Io rispetto la mia origine
5. Non uccidere – Io voglio vivere
6. Non commettere adulterio – Io sono fedele
7. Non rubare -Mi basta quello che ho
8. Non testimoniare il falso – Io sono sincero
9. Non desiderare la donna del tuo prossimo – Il mio amore è puro
10. Non desiderare i beni del tuo prossimo – Io sono riconoscente

I Dieci comandamenti:  perché annunciare la legge del Sinai oggi?
 di don Fabio Rosini
 Biblista,  Direttore dell’ufficio vocazionale della Diocesi di Roma, don Fabio Rosini è diventato famoso per le sue catechesi sui 10 comandamenti che raccolgono migliaia di giovani e che richiedono un percorso di un anno. 

domenica 10 marzo 2013

CONCILIO VATICANO II


Il Concilio ecumenico Vaticano II è stato il ventunesimo e ultimo concilio ecumenico, ovvero una riunione di tutti i vescovi del mondo per discutere di argomenti riguardanti la vita della Chiesa cattolica.

Si svolse dal 1962 al 1965, sotto i pontificati di Giovanni XXIII e Paolo VI. Promulgò quattro Costituzioni, tre Dichiarazioni e nove Decreti.

La costituzione Dei Verbum sulla «divina rivelazione» ricollocò al centro della vita della Chiesa e dei singoli cristiani la Bibbia, che dall'epoca del Concilio di Trento, a causa della Riforma protestante, era stata vincolata al testo latino e dunque di fatto riservata al clero, in forma comunque limitata.

Tra tutti i documenti conciliari, il più importante fu la costituzione dogmatica Lumen Gentium, sulla Chiesa e la sua natura e organizzazione, definita da Paolo VI la «magna charta» del Vaticano II.

venerdì 8 marzo 2013

CHIESA e POLITICA

Perché il sale cristiano abbia sapore

di Enzo Bianchi, La Stampa, 15 giugno 2008

Nel faticoso procedere del dibattito sulla presenza dei cristiani nella società, sulla loro influenza e visibilità e sulla laicità delle istituzioni si avverte a volte il rischio di un fraintendimento delle rispettive posizioni, una precomprensione di alcuni termini o l'applicazione al linguaggio dell'altro di schemi mentali che non gli appartengono. Sono le normali difficoltà di un dialogo che non sia semplice sovrapporsi di due monologhi, ma perché questo rischio congenito non trasformi il dibattito in un dialogo tra sordi è necessario l'ascolto di ciò che l'altro dice e di come si definisce, la volontà di capire in profondità anche al di là delle espressioni usate, lo sguardo capace di abbracciare ambiti e periodi storici più ampi del contingente: l'arte del dialogo è ben altra cosa della retorica raffinata.

Sono difficoltà di questo tipo che mi paiono affiorare con particolare frequenza quando si riflette sulle immagini di «Chiesa» presenti nel vissuto e nell'immaginario della realtà italiana e che finiscono troppo spesso per essere contrapposte. Non mi riferisco tanto alla sbrigativa identificazione che i media normalmente fanno tra «Chiesa» e «gerarchia» o parti di essa, quanto a un'ambiguità che ricompare sovente quando la lettura dell'impatto del cristianesimo nella nostra società evoca le esigenze radicali del Vangelo. Non manca infatti chi, al solo sentirle nominare, le cataloga come pretese elitarie che si contrapporrebbero a una «buona notizia» alla portata di tutti.

mercoledì 6 marzo 2013

CHIESA e RICCHEZZA


RICCHEZZE VATICANE
Chi le ha prodotte? Chi le ha rubate?
di Vittorio Messori

Due soli dati - piccoli, ma significativi e inoppugnabili - a proposito del gran parlare delle solite "ricchezze della Chiesa". Il bilancio della Santa Sede - cioè di uno Stato sovrano con, tra l’altro, una rete di oltre 100 ambasciate, le "nunziature", e con tutti quei "ministeri" che sono le Congregazioni più i Segretariati e gli infiniti altri uffici - quel bilancio, dunque, per il 1989 era pari a meno della metà del bilancio del Parlamento italiano. Insomma, i soli deputati e senatori che siedono nei due edifici romani (già pontifici) di Montecitorio e di palazzo Madama, costano al contribuente italiano più del doppio di quanto non costi il Vaticano agli 800 milioni di cattolici nel mondo. I quali cattolici, poi, sono così generosi? Non sembra, visto che quegli 800 milioni di battezzati danno ogni anno alla loro Chiesa offerte minori di quanto non ne diano i 2 milioni di americani membri della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Per non parlare dei Testimoni di Geova o di tutte le altre sètte - la Chiesa dell’Unificazione di Sun Moon, ad esempio - le quali dispongono di capitali che muovono e investono in tutto il mondo e che ridicolizzano le "ricchezze" del Vaticano. Le uniche, però, queste ultime, delle quali si parli indignati.

lunedì 4 marzo 2013

CHIESA e PEDOFILIA


Chiesa perseguitata e chiesa infedele. Riflessioni in margine allo scandalo della pedofilia

Tempi difficili per la Chiesa, ma quali non lo sono stati?
Da sempre la Chiesa si è dovuta confrontare con nemici e denigratori, persecutori ed indifferenti. Da sempre, già ai tempi di Gesù, ha dovuto fare i conti con l’infedeltà, il tradimento e l’ipocrisia di chi ne fa parte.
Anche lo scandalo della pedofilia si gioca su questi due fronti: quello della Chiesa perseguitata e quello della Chiesa infedele e peccatrice.
E’ indubbio che i “nemici” della Chiesa si trovino, anche in questo caso, fuori e dentro la Chiesa stessa: sono presenti tra gli operatori dei mass-media che hanno gonfiato a dismisura questo scandalo fino a cercare, in tutti i modi, di coinvolgere lo stesso Pontefice. Come mai, dovremmo chiederci, ci si accanisce in questo modo e quasi esclusivamente sulla Chiesa, quando solo una piccola percentuale di essa (anche se enorme è il crimine commesso) è coinvolta da tali scandali e la stragrande maggioranza è sempre in prima linea lì dove l’umanità è malata, ferita, offesa, perseguitata ed oppressa? Come mai solo la Chiesa è processata sommariamente dai mass-media quando percentuali ben più significative e gravi di abusi riguardano gli operatori scolastici e, in particolare, gli stessi familiari?

domenica 3 marzo 2013

SACERDOZIO e CELIBATO


Il card. Ratzinger risponde a Peter Seewald nel libro-intervista Il Sale della terra (1996)

Perché esiste il celibato?
Esso è legato a una frase di Cristo: Ci sono coloro - si legge nel Vangelo - che per amore del regno dei cieli, rinunciano al matrimonio e, con tutta la loro esistenza, rendono testimonianza al regno dei cieli. La Chiesa è arrivata molto presto alla convinzione che essere sacerdoti significa dare questa testimonianza per il regno dei cieli. (…) Israele entra nella terra promessa, undici tribù ricevono ciascuna la propria porzione di territorio; solo la tribù di Levi, quella dei sacerdoti, non riceve territorio né eredità; la sua eredità è solo Dio. (…)
Dover morire senza figli, un tempo voleva dire aver vissuto senza scopo: una volta dispersa la traccia della mia vita, io sono morto del tutto. Se invece ho dei figli, continuerò a vivere in loro, grazie a una specie di immortalità, ottenuta attraverso la discendenza. (…) La rinuncia al matrimonio e alla famiglia è quindi da intendersi nella seguente prospettiva: rinuncio a ciò che per gli uomini non solo è l’aspetto più normale, ma il più importante. Rinuncio a generare io stesso vita dall’albero della vita, ad avere una terra in cui vivere e vivo con la fiducia che Dio è davvero la mia terra. Così rendo credibile anche agli altri che c’è un regno dei cieli. Non solo con le parole, ma con questo tipo di esistenza sono testimone di Gesù Cristo e del Vangelo e gli metto così a disposizione la mia vita. Il celibato ha dunque un significato contemporaneamente cristologico e apostolico. Non si tratta solo di risparmiare tempo - ho un po’ di tempo a disposizione perché non sono un padre di famiglia – il che sarebbe troppo banale e pragmatico. Si tratta di un’esistenza che punta tutto sulla carta di Dio, e tralascia proprio quanto normalmente rende matura e promettente un’esistenza umana.