sabato 27 aprile 2013

Professione di fede. Il credo

Nell'anno della fede il Credo è sicuramente il tema centrale delle nostre catechesi. Può essere utile riproporre alcuni video e altri materiali:

Illustrazione del Credo 1 - L'uomo e Dio (prima di sette parti, tratte da "Introduzione al cristianesimo, del card.Ratzinger. Molto interessante)

Caricato in data 25/lug/2008 da fperseus·19 video

Altre catechesi interessanti sono quelle di don Fabio Rosini:
http://youtu.be/ceFybP8LXUE

mercoledì 24 aprile 2013

Chiesa e massoneria

Image Alternative TextCi sono massoni nella Chiesa cattolica? Alcuni affermano che tra i cattolici ci sono membri della massoneria. È vero? Un'appartenenza è compatibile con l'altra?

   Julio de la Vega-Hazas http://www.aleteia.org/it/religione/q&a/ci-sono-massoni-nella-chiesa-cattolica-874005
 
La massoneria è un'istituzione - forse sarebbe meglio parlare di “istituzioni”, perché ci sono varie “obbedienze” - che ha avuto origine presumibilmente nelle corporazioni di muratori specializzati (mason significa muratore in inglese) e si è evoluta, conservando simboli originali fino a una società che inglobava intellettuali, con un sistema di idee proprio. Questo cambiamento è apprezzabile già all'inizio del XVIII secolo.

Si autodefinisce come una società filantropica, simbolica e filosofica, fondata sulla base del sentimento di fraternità, di carattere iniziatico, discreta e ritualizzata. Si usa il termine “discreta” per dire che non è segreta, il che è solo in parte esatto: è vero che è registrata e i suoi dirigenti sono noti, ma è anche vero che l'appartenenza in genere viene nascosta. Non è propriamente religiosa, ma ciò non vuol dire che trascuri la religione.

In realtà, la sua filosofia è contraria a qualsiasi religione che pretenda di essere rivelata, e in particolare alla Chiesa cattolica. La massoneria anglosassone originale professava un deismo, molto diffuso nei circoli intellettuali delle isole britanniche, che sosteneva l'esistenza di un Dio che ha creato il mondo, per poi lasciarlo alla propria sorte. Quando ha attraversato il Canale della Manica e si è stabilita in Francia, ha dato luogo a quello che è stato il modello della massoneria continentale, la francmassoneria. Questa ha adottato e promosso il sistema di idee del cosiddetto Illuminismo. Un razionalismo che guardava a Dio in modo deista, agnostico o ateo, ma soprattutto riteneva superstiziosa e irrazionale qualsiasi fede rivelata, e che si è mostrato più aspramente anticattolico delle sue ramificazioni anglosassoni.

martedì 23 aprile 2013

Chiesa e pedofilia (Introvigne)


1. Antefatto (ovvero: quando la storia insegna)

Ci sono casi di abusi sessuali che vengono alla luce ogni giorno contro un gran numero di membri del clero cattolico. Purtroppo non si può più parlare di casi individuali ma di una crisi morale collettiva che forse la storia culturale dell’umanità non ha mai conosciuto in una dimensione così spaventosa e sconcertante. Numerosi sacerdoti e religiosi sono rei confessi. Non c’è dubbio che le migliaia di casi venuti a conoscenza della giustizia rappresentino solo una piccola frazione dell’ammontare autentico, dal momento che molti molestatori sono stati coperti e nascosti dalla gerarchia”.
Un editoriale del New York Times del 2010? No: un discorso del 28 maggio 1937 di Joseph Goebbels (1897-1945), ministro della propaganda del Terzo Reich. La data è importante: il 10 marzo 1937 con l’enciclica Mit brennender Sorge papa Pio XI (1857-1939) condanna l’ideologia nazista. Alla fine dello stesso mese il Ministero della Propaganda guidato da Goebbels lancia la campagna contro gli abusi sessuali dei sacerdoti. 276 religiosi e 49 sacerdoti secolari sono arrestati nel 1937. Gli arresti si susseguono in tutte le diocesi tedesche, in modo da tenere gli scandali sempre sulla prima pagina dei giornali.
Dei 325 sacerdoti e religiosi arrestati dopo l’enciclica solo 21 sono condannati. È pressoché certo che fra questi ci siano degli innocenti calunniati. Quasi tutti finiranno nei campi di sterminio, dove molti moriranno.

2. Le due gambe malate: il “panico morale” e il dramma reale

lunedì 22 aprile 2013

De Lubac, il Padre della Chiesa del ‘900


di Filippo Rizzi, Avvenire, 2.9.11

Nella notte del 4 settembre 1991 si spegneva, a 95 anni, dopo una lunga agonia e anni di afasia e di sofferenza, il cardinale e teologo gesuita Henri de Lubac (1896-1991) nella casa delle Piccole Suore dei Poveri, a Parigi, dove aveva trovato rifugio e forse riletto la sua vita votata a studiare, soffrire ed amare come un autentico Padre della Chiesa. Un intellettuale che ha lasciato una traccia profonda nella cultura cattolica del Novecento per aver fondato, con il futuro cardinale Jean Daniélou, la collana Sources Chretiennes (1942), ma soprattutto per aver ridato nuova linfa allo studio sui Padri delle Chiesa. A lui si devono capolavori come Catholicisme, Surnaturel, Meditazioni sulla Chiesa, Il dramma dell’umanesimo ateo o Esegesi medievale. Un pensatore talmente aperto ai saperi che spaziavano da Gioacchino da Fiore a Pico della Mirandola fino a Pierre Teilhard de Chardin, tanto da essere definito dal filosofo Étienne Gilson «un teologo di prima grandezza, ma anche un umanista che viene dalla grande tradizione dei teologi umanisti».  Ma a lasciare un’impronta indelebile nella ricerca filosofica e teologica di De Lubac sarà soprattutto il pensiero di Maurice Blondel e del suo capolavoro indiscusso L’Action. (…) Sarà Giovanni XXIII a riabilitare pubblicamente il discusso padre De Lubac nominandolo perito al Concilio Vaticano II e restituendogli la cattedra universitaria. (…)

domenica 21 aprile 2013

Perché non posso vedere Dio? La fede raccontata ai ragazzi

Perché non posso vedere Dio? http://www.credere.it/numero-3/la-fede-raccontata-ai-ragazzi.html
Perché non vedo Dio?

NONNO, QUALCUNO HA MAI VISTO DIO IN FACCIA?

Conoscere Gesù significa conoscere intimamente il mistero di Dio.

 COME FACCIO A SAPERE COSA DIO PENSA DI ME?

Dio è contento di noi quando ci abbandoniamo fiduciosi a lui.


L'Amore di Dio è ovunque

NONNO, MA QUALCUNO L'HA MAI VISTO DIO?

Questa è una domandona monumentale! Tutti se la pongono, perché tutti, in ogni epoca, si sono messi alla ricerca di Dio, ognuno in modo differente. Quello che normalmente non si considera è che non esiste soltanto la ricerca dell’uomo, che tenta di penetrare il mistero di Dio con tutti i suoi mezzi: la ragione, la filosofia, le scienze... Esiste anche la libertà di Dio, che è venuto incontro all’uomo, rivelandosi gradualmente. Tutta la Bibbia non è altro che il racconto dei tanti modi in cui Dio si è manifestato al popolo di Israele, e poi al mondo intero, presentandosi a poco a poco, manifestando la sua identità, il suo piano di salvezza. La risposta più chiara, semplice e diretta l’ha data Gesù nel Vangelo, quando dice ai suoi discepoli: «Chi vede me, vede il Padre». Conoscere Gesù significa conoscere intimamente il mistero di Dio.
 

sabato 20 aprile 2013

Come vengono usati i soldi dell'8x1000?

di Alessandro Cristofari, 18 maggio 2013
E’ cominciata la campagna dell'8x1000 alla Chiesa Cattolica, un tema che è spesso oggetto di discussione. Cerchiamo di fare un po' di ordine sull'argomento offrendo alcuni numeri e dati.
Ogni cittadino, tutti gli anni, è chiamato a scegliere a chi va destinato l'8x1000 del gettito complessivo dell’Irpef: allo Stato, alla Chiesa Cattolica o ad altre istituzioni religiose. Secondo le informazioni fornite dagli uffici della Ragioneria generale dello Stato, il 43,5 per cento dei contribuenti ha effettuato la scelta relativa alla destinazione dell’otto per mille, di questi l’85% ha scelto la Chiesa Cattolica (vedi tabella).
 
 

venerdì 19 aprile 2013

COMUNITA’ DI SANT’EGIDIO


Sant'Egidio story. Il grande bluff ?
Fanno i demiurghi della pace. Sono candidati al Nobel. Sono nelle grazie del papa. Sono i cattolici italiani più celebrati al mondo. Ma sono strutturati come una monarchia assoluta. Storia non autorizzata di una comunità tutta speciale.
Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, è diventato anche ministro. Non degli affari esteri, come lui stesso aveva sussurrato qua e là di desiderare, ma pur sempre della cooperazione internazionale, un incarico in rima con l’epiteto di “ONU di Trastevere” applicato ad arte alla sua comunità.
Quello che segue è un ritratto impietoso e decisamente datato, ma non privo di interesse.
di Sandro Magister, "L'Espresso" del 9 aprile 1998

Hanno la loro cittadella a Roma Trastevere, in piazza Sant'Egidio, in un ex convento di monache carmelitane con la chiesa. Ma non tengono nessuna targa sul portoncino. Lì a fianco c'è una caffetteria snob, "
Pane amore e fantasia", con l'insegna tipo pellicola da cinema e la foto di Gina Lollobrigida, ma non c'è scritto che è della comunità. Anche la loro messa del sabato sera è da qualche tempo clandestina. La dicono a porte chiuse dentro la vicina basilica di Santa Maria, che raggiungono attraverso un labirinto di locali e cortili interni. Perché ormai sia la basilica, sia quasi tutti gli edifici attigui sono loro dominio, compresi i due palazzi antichi sulla piazza grande. In uno c'è un mercatino di cose vecchie e curiose, "La soffitta". Anche di questo non c'è scritto che è della comunità.
Sant'Egidio si vede e non si vede. Si sa che servono minestre calde ai barboni e aiutano i vecchi rimasti soli. Si sa che in Mozambico hanno messo d'accordo governo e guerriglieri e che nel Kosovo facevano la spola tra il despota serbo Slobodan Milosevic e gli albanesi maltrattati. Sono candidati al Nobel per la pace. Hanno un efficientissimo servizio di pubbliche relazioni e tutti ne dicono un gran bene.
TRA OPUS DEI E DALAI LAMA

mercoledì 17 aprile 2013

Enzo Bianchi e la comunità monastica di Bose


Enzo Bianchi, una vita da priore
di Riccardo Barlaam , 27.3.11

La campana a Bose suona alle 5.30. Prima un tocco, sospeso nel vuoto. E poi altri, con le campane che diventano due, a rincorrersi, veloci. È tempo di svegliarsi. I monaci svegli lo sono già, da un'ora. Accendono la lampada alle 4.30 e cominciano la giornata con una lectio divina: leggono, meditano, pregano, scrivono, studiano, ridono o piangono nel segreto delle loro celle.
Nei loro abiti bianchi i monaci siedono nella navata sinistra della chiesa. Le monache con gli stessi abiti e il cappuccio sul capo siedono dall'altro lato. Sono un'ottantina. Al centro c'è un leggio con una bibbia aperta. In fondo il crocifisso e il tabernacolo. Sopra, dalle finestre, si intravedono nel buio i contorni innevati dei monti del biellese.
Bose è un gruppo di case di campagna, un tempo abbandonate, sulle colline piemontesi, tra campi chiazzati, filari di larici, betulle, un bosco di abeti e di cipressi.
Alle 8 del mattino, dopo la fine di quello che qui chiamano il Grande silenzio – inizia la sera prima alle 20 dopo la cena – ognuno comincia la propria attività. Tutti hanno un lavoro da svolgere. E lo fanno con cura, con un ordine che sembra prestabilito. Nessuna cosa viene imposta. C'è un senso di libertà e di quiete. «
Se vai in capo al mondo, trovi le tracce di Dio. Se scendi nel tuo profondo, trovi lo stesso Dio» è scritto nel foglio del monastero che accoglie gli ospiti.

lunedì 15 aprile 2013

CHIARA AMIRANTE e NUOVI ORIZZONTI


Ho fatto un patto con Dio
Intervista a Chiara Amirante a cura di Valerio Pece pubblicata in "Tempi" (ANNO 17, NUMERO 18, 11 maggio 2011,)
Aveva venticinque anni Chiara Amirante, classe ’66, quando iniziò la sua folle avventura tra gli ultimi della terra. Una laurea in Scienze politiche in tasca e il sogno del giornalismo. Ma aveva anche una terribile e progressiva malattia agli occhi, ‘Sindrome di Bechet’, la chiamano: gli anticorpi invece di difendere attaccano. «Sì –ricorda Chiara- avevo dolori atroci agli occhi: avevo già perso otto decimi di vista e per i medici la cecità totale m’avrebbe raggiunta di lì a poco”.
Oggi Nuovi Orizzonti, la realtà fondata da Chiara Amirante, rappresenta una delle realtà cattoliche più creative e più capaci di suscitare curiosità. Se i cardinali Rino Fisichella e Ersilio Tonini vanno annoverati di diritto tra i “fan” di Nuovi Orizzonti, e cantanti come Andrea Bocelli e Nek (entrambi Cavalieri della Luce, ennesima idea evangelizzatrice della vulcanica Chiara) farebbero per lei qualsiasi cosa, è stato proprio Giovanni Paolo II, nel 2004, a nominare Chiara Consultore del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli itineranti, incarico rinnovato poi da Papa Benedetto XVI. Fino ad arrivare a dicembre 2010, quando il Pontificio Consiglio per i Laici, inaspettatamente e bruciando le tappe, ha riconosciuto Nuovi Orizzonti come Associazione internazionale privata di fedeli di Diritto Pontificio.

domenica 14 aprile 2013

Nonno, mi spieghi...La vita con la "V" maiuscola.

La fede raccontata ai ragazzi
La vita con la "V" maiuscola, http://www.credere.it/numero-2/duplica-la-fede-raccontata-ai-ragazzi.html
Perché Dio Permette la morte?
 

SE GESÙ È RISORTO, POI È MORTO UNA SECONDA VOLTA?

Risorgere è entrare in una nuova Vita, la vita con la "V" maiuscola.

IO HO PAURA DELLA MORTE, DI SEPARARMI DAI MIEI CARI

La risurrezione è una “esplosione nucleare” che vince la morte.

 NONNO, MA SE GESÙ È RISUSCITATO, POI È MORTO PER LA SECONDA VOLTA?
Domanda intelligentissima! Nei Vangeli vediamo come Gesù abbia risuscitato dalla morte il suo carissimo amico Lazzaro. Lazzaro è ritornato alla vita, in questa vita, per qualche anno; poi però è dovuto morire di nuovo. La risurrezione invece è l'ingresso in un'altra vita, in una nuova forma di vita. Potremmo dire che Lazzaro ritorna alla vita come noi la conosciamo, la vita con la "v" minuscola, mentre Gesù entra nella Vita con la "V" maiuscola, e noi ci entreremo insieme a lui!

sabato 6 aprile 2013

Cinema e spiritualità (il meglio di marzo 2013)

CINEMA. FILM D'ORO e DI LATTA

La valutazione di "film d'oro" appartiene ad un blog cattolico di critica cinematografica: http://www.familycinematv.it e "premia", nel mese di marzo, due film molto differenti, ma entrambi francesi e segnalati da più parti, benché non abbiano trovato ampio consenso tra il pubblico: L'amore inatteso di Anne Giafferi e Il figlio dell'altra di Lorraine Levy.
Del primo (girato nel 2010, ma solo in questo mese giunto nelle nostre sale) scrive anche Lucetta Scaraffia, editorialista di punta dell'Osservatore Romano
Il film L’amore inatteso di Anne Giafferi ha innanzi tutto la forza della realtà: si sente che narra una storia vera, che è quella del marito della regista. E anticipa forse una tendenza che, nella disattenzione di tutti, è in corso: oggi sono gli uomini a tornare verso la fede, più numerosi delle donne. (...) In questa storia di conversione ci sono due aspetti in risalto, entrambi nuovi: la fede viene scoperta per l’amore che dà, per quello che offre, non perché il protagonista può dimenticare se stesso in opere buone e lì trovare un senso più vero alla sua vita. Questo significa che è lui, l’avvocato di successo, che ha bisogno dell’amore di Gesù, l’unico amore che può illuminare la sua vita e i suoi amori familiari. È un modo, indiretto, per rivelare la povertà di vite normali e di successo, e per dire quanto la fede può riscaldarle e illuminarle.
Prosegue Ritanna Armeni, nella stessa pagina del quotidiano: L’amore inatteso parla di spiritualità, di ricerca dell’amore e del senso della vita. Lo fa con la leggerezza e serietà, con ironia e comprensione. Antoine trova la fede in un mondo che dalla fede sembra lontanissimo, ma la sua (qui sta il secondo aspetto «inatteso» del film) non è una storia di fantasia. Il marito della regista Anne Giafferri, Thierry Bizot, si è convertito al cattolicesimo con un processo analogo a quello di Antoine e ha scritto un libro Catholique anonyme best seller in Francia.
L'altro film, il bellissimo Il figlio dell'altra, ci porta all''interno del conflitto arabo-israeliano:

venerdì 5 aprile 2013

Su Papa Francesco (il meglio della stampa di marzo 2013)



ENZO BIANCHI.
Particolarmente prolifico è stato in questo mese Enzo Bianchi, monaco fondatore  della comunità di Bose, chiamato più volte, e su diverse testate, a commentare i primi passi e le prime parole del nuovo Papa. Il giorno dell'elezione (13 marzo) aveva pubblicato su La Repubblica un articolo timoroso dal titolo E se fosse eletto il papa sbagliato? in cui metteva in chiaro come lo Spirito agisce, ma senza imporsi: necessita dell'accoglienza dei cardinali.
Non si dica che il nuovo papa sarà automaticamente colui che lo Spirito santo vuole: sarà chi i cardinali hanno voluto che fosse e, quindi, sarà secondo la volontà dello Spirito santo se questi vi avranno obbedito. Lo Spirito santo – se viene ascoltato – può agire solo attraverso gli elettori, ma questi restano liberi di fargli obbedienza o di resistergli. La storia del papato e di tutte le autorità della chiesa dovrebbe ricordarcelo e ci dovrebbe trattenere dallo stabilire un nesso incondizionato tra il nuovo papa designato e la volontà dello Spirito santo. Se questa è la lettura che un cattolico fa del processo di elezione papale, una volta che il papa è eletto legittimamente, il cattolico farà obbedienza, accogliendolo come vescovo di Roma e quindi come successore di Pietro: nella chiesa l’appartenenza è ordinata e dev’essere leale, sincera, pronta.
Il giorno successivo, 14 marzo, eccolo pubblicare, questa volta su La Stampa, un breve articolo entusiasta sul nuovo Papa dal titolo Il Vangelo radicale.

giovedì 4 aprile 2013

Il Vangelo dei gesti. Una speciale narrazione di Dio da parte del nuovo pontefice

Papa Francesco3.4.13 Giuseppe Marco Salvati, http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/papa-el-papa-pope-bergoglio-23779/
  
Fin dai primi momenti di esercizio del ministero petrino, Papa Francesco non ha esitato a utilizzare, nel proprio rapporto con le persone, uno stile fatto di semplicità e di immediatezza della comunicazione. Nel valutare questo modo di esercitare il ministero, ordinariamente l'accento cade sul fatto che esso testimonia l'umiltà del Pastore, interessato ad aiutare le persone a superare i 'filtri' (culturali o istituzionali) che potrebbero fuorviare o distrarre l'attenzione, rispetto a Colui che il Vescovo di Roma vuole annunciare e del quale vuole essere il testimone vivente: il Dio di Gesù Cristo.

Fermo restando questo significato, mi sembra opportuno, però, sottolineare un'ulteriore dimensione dei gesti ai quali Papa Bergoglio ricorre e ci sta abituando: essi offrono una speciale 'narrazione di Dio', una vera e propria teo-logia (discorso su Dio), di particolare efficacia e di notevole rilievo; questi gesti costituiscono un efficace 'racconto' del volto di Dio. Vorrei evidenziarlo riflettendo su alcuni di essi, di cui siamo stati recentemente testimoni.
 

mercoledì 3 aprile 2013

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO (Il meglio, marzo 2013)

L'elenco completo dei suoi primi discorsi: http://www.vatican.va/holy_father/francesco/calendar/papa-francesco_calendario_it.html#MARZO_2013


D 31 marzo: Angelus di Pasqua con benedizione “urbi et orbi”

Che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che l’amore di Dio è più forte del male e della stessa morte; significa che l’amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore. E questo può farlo l’amore di Dio!

Cari fratelli e sorelle, Cristo è morto e risorto una volta per sempre e per tutti, ma la forza della Risurrezione, questo passaggio dalla schiavitù del male alla libertà del bene, deve attuarsi in ogni tempo, negli spazi concreti della nostra esistenza, nella nostra vita di ogni giorno. Quanti deserti, anche oggi, l’essere umano deve attraversare! Soprattutto il deserto che c’è dentro di lui, quando manca l’amore di Dio e per il prossimo, quando manca la consapevolezza di essere custode di tutto ciò che il Creatore ci ha donato e ci dona. Ma la misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida, può ridare vita alle ossa inaridite (cfr Ez 37,1-14).

Lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamoci amare da Gesù, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi anche la nostra vita; e diventiamo strumenti di questa misericordia, canali attraverso i quali Dio possa irrigare la terra, custodire tutto il creato e far fiorire la giustizia e la pace.

E così domandiamo a Gesù risorto, che trasforma la morte in vita, di mutare l’odio in amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace. Sì, Cristo è la nostra pace e attraverso di Lui imploriamo pace per il mondo intero.


 S 30 marzo: veglia pasquale: la paura della novità e il fare memoria del suo amore

martedì 2 aprile 2013

Tagore, una voce in mano a Dio


Gianfranco Ravasi, Il Sole 24ore, 1.5.11

«Ho ricevuto il mio invito alla festa di questo mondo; la mia vita è stata benedetta. I miei occhi hanno veduto, le mie orecchie hanno ascoltato. In questa festa dovevo solo suonare il mio strumento musicale: ho eseguito come meglio potevo la parte che mi era stata assegnata. Ora ti chiedo, Signore: è venuto il momento di entrare e di vedere il tuo volto?». Era ormai al tramonto della vita quando Rabindranath Tagore scriveva questa sorta di testamento, convinto però che la morte non era una soglia spalancata sull'abisso del nulla, ma un portale aperto sull'infinito e sull'eterno, per un incontro ultimo e definitivo con Dio: «Là le vecchie parole muoiono e nuove melodie sgorgano dal cuore, i vecchi sentieri si perdono e appare un nuovo paese meraviglioso». Il 7 agosto 1941 nella cittadella dello spirito da lui fondata a Santiniketan in Bengala, moriva questo celebre poeta e guru o maestro spirituale, che era nato a Calcutta, il 6 maggio 1861.
Personaggio popolarissimo anche in Occidente: in verità, è quasi impossibile, valicare l'oceano testuale che ha lasciato dietro di sé, una distesa di 150.000 versi, 300.000 righe di prosa, 3.000 canti musicali, senza contare articoli e discorsi. Infatti, egli ha scritto romanzi e racconti, migliaia di poesie, drammi e testi teatrali, saggi di filosofia e di teologia e persino un'autobiografia.