mercoledì 31 dicembre 2014

Omosessuali non si nasce. E neanche lo si diventa

Intervista alla professoressa di bioetica Giorgia Brambilla


di Marina Maset
Gender: le cerveau est-il male ou femelle ?
All’interno del Diploma di Perfezionamento in Bioetica, lo scorso novembre è stata aperta al pubblico la lezione sul tema " Teoria del Gender: storia e fondamenti". Di seguito presentiamo un’intervista fatta alla prof.ssa Giorgia Brambilla, in occasione del suo intervento durante la seconda parte della lezione dedicata agli aspetti scientifici e bioetici dell’omosessualità.
 
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Dalla differenza all’indifferentismo sessuale: quali sono le origini di questo dibattito?
 
Chi sostiene che non esista una vera differenza tra uomini e donne crede che il corpo è sì sessuato, ma questo non è determinante. Ciò che conta è come la persona si sente. E la differenza maschile/femminile sarebbe una differenza esclusivamente culturale, cioè gli uomini e le donne sono tali perché da bambini siamo stati educati così. Storicamente, vi è stata l’influenza di varie correnti. Per citarne alcune: il permissivismo edonista e il suo slogan “al sesso non si comanda!”; il pansessualismo di Freud che riconduceva le nevrosi e le sofferenze della personalità alle repressioni della sessualità; il rapporto Kinsey, secondo cui il sesso è un mero meccanismo legato a certi stimoli e dunque non ha senso dire in ambito sessuale che una cosa è sbagliata o che non è normale; la rivoluzione sessuale che ha portato a ridurre il sesso alla mera istintualità. Il filo conduttore consiste nell’idea che l’uomo debba essere liberato e che questo si possa fare attraverso la liberalizzazione del sesso.
 

mercoledì 24 dicembre 2014

25 dicembre, una data storica

http://www.30giorni.it/articoli_id_12293_l1.htm
Presepe_

Non fu una scelta arbitraria per soppiantare antiche feste pagane. Quando la Chiesa celebra la nascita di Gesù nella terza decade di dicembre, attinge all’ininterrotta memoria delle prime comunità cristiane riguardo ai fatti evangelici e ai luoghi in cui accaddero. Tommaso Federici, professore emerito di teologia biblica, fa il punto su indizi e recenti scoperte che confermano la storicità della data del Natale


di Tommaso Federici
Un preambolo 
In genere si assumeva e si assume senza discutere la notizia già antica secondo cui la celebrazione del Natale del Signore nella prima metà del secolo IV fu introdotta dalla Chiesa di Roma per motivi ideologici. Infatti sarebbe stata posta al 25 dicembre per contrastare una pericolosa festa pagana, il Natale Solis invicti (fosse Mitra, come è probabile, o fosse una titolatura di un imperatore romano). Tale festa era stata fissata al solstizio invernale (21-22 dicembre), quando il sole riprendeva il suo corso trionfale verso il suo sempre maggiore risplendere. Quindi in ambito cristiano, risalendo di 9 mesi, si era posta al 25 marzo la celebrazione dell’annuncio dell’Angelo a Maria Vergine di Nazareth, e la sua Immacolata Concezione del Figlio e Salvatore. In conseguenza, sei mesi prima della nascita del Signore si era posta anche la memoria della nascita del suo precursore e profeta e battezzatore Giovanni. 
L’abside centrale della chiesa 
di Sancta Maria Foris Portas 
a Castelserpio, in provincia 
di Varese (VII-VIII secolo). Conserva i resti di un affresco, ispirato ai Vangeli apocrifi
L’abside centrale della chiesa di Sancta Maria Foris Portas a Castelserpio, in provincia di Varese (VII-VIII secolo). Conserva i resti di un affresco, ispirato ai Vangeli apocrifi

giovedì 18 dicembre 2014

«Imporre il gender è un crimine contro l'umanità»

di Robert Sarah*18-12-2014, http://www.lanuovabq.it/it/articoli-imporre-il-gender-e-un-crimine-contro-lumanita-11262.htmIdentità gender
Pubblichiamo ampi stralci della prefazione al saggio di Marguerite A. Peeters - Il Gender, Una questione politica e culturale, edito da San Paolo - scritta dal cardinale Robert Sarah, nominato lo scorso 24 novembre prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Se il libro è importante, lo sono anche le parole del cardinale Sarah, che riescono con la loro chiarezza a squarciare il velo di ambiguità e ipocrisia che avvolge, purtroppo, anche settori del mondo cattolico. Proprio per questo meritano di essere riportate.
(...) Secondo l’ideologia gender non esiste una differenza ontologica tra uomo e donna. L’identità maschile o femminile non sarebbe insita nella natura, nella realtà, ma sarebbe unicamente da attribuire alla cultura: sarebbe il risultato di una costruzione sociale, un ruolo che gli individui interpretano mediante doveri e funzioni sociali. Secondo i suoi teorici, il gender è performativo e le differenze uomo-donna sono soltanto oppressioni normative, stereotipi culturali e costruzioni sociali che bisogna decostruire per raggiungere la parità tra uomo e donna.

mercoledì 17 dicembre 2014

La donna nel Cristianesimo

http://www.anapscuola.it/visualizza__rubrica.php?id=56&aut=Stefano%20Biavaschi

Fin dall’antichità l’umanità si trascina il fardello di una visione “maschio-centrica” del mondo. In quasi tutte le antiche culture la prospettiva patriarcale prevaleva di gran lunga su quella matriarcale, ed era quasi sempre l’uomo, e non la donna, a tenere le redini del potere politico, dell’arte, della cultura, delle decisioni militari o di quelle familiari. Alla donna restava solamente il ruolo di madre e moglie, ed anche questi due ruoli non erano intesi nel significato pieno che intendiamo oggi, ma la madre era ridotta quasi solo alla funzione procreativa, con poca influenza su quella educativa; e la moglie, anche quando amata, non era certo vista come una compagna sullo stesso piano del marito. Perfino nel popolo ebraico, pur educato dai comandamenti, emergevano spesso atteggiamenti “maschilisti”, ed usiamo le virgolette solo perché il termine “maschilismo” allora non esisteva e non ci si accorgeva nemmeno di quella che ai nostri occhi oggi appare un’ingiustizia; sembrava anzi naturale che le cose andassero così, e nemmeno le donne avvertivano la loro condizione come una discriminazione. 

lunedì 15 dicembre 2014

Famiglia (dizionario)

“Preghiera semplice” della famiglia
 
Signore, fa’ della nostra famiglia uno strumento della tua pace:
dove prevale l’egoismo, che portiamo amore,
dove domina la violenza,
che portiamo tolleranza,
dove scoppia la vendetta,
che portiamo riconciliazione,
dove serpeggia la discordia,
che portiamo comunione,
dove regna l’idolo del denaro,
che portiamo libertà dalle cose,
dove c’è scoraggiamento, che portiamo fiducia,
dove c’è sofferenza, che portiamo consolazione,
dove c’è solitudine, che portiamo compagnia,
dove c’è tristezza, che portiamo gioia,
dove c’è disperazione, che portiamo speranza.

venerdì 5 dicembre 2014

Semplicità del Natale

di Carlo Maria Martini
Il presepio è qualcosa di molto semplice, che tutti i bambini ca­piscono. E’ composto magari di molte figurine disparate, di di­versa grandezza e misura: ma l'essenziale è che tutti in qualche modo tendono e guardano allo stesso punto, alla capanna dove Ma­ria e Giuseppe, con il bue e l'asino, attendono la nascita di Gesù o lo adorano nei primi momenti dopo la sua nascita.
Come il presepio, tutto il mistero del Natale, della nascita di Ge­sù a Betlemme, è estremamente semplice, e per questo è accompa­gnato dalla povertà e dalla gioia.

Non è facile spiegare razionalmen­te come le tre cose stiano insieme. Ma cerchiamo di provarci.