mercoledì 25 marzo 2015

L’infanzia di Gesù di J. Ratzinger-Benedetto XVI. Appunti di Andrea Lonardo

http://www.gliscritti.it/blog/entry/3056

1/ «Di dove sei tu?» (Gv 19,9)

«Colpisce che Matteo e Luca concordino [nelle rispettive genealogie di Gesù] soltanto su pochi nomi, non abbiano in comune nemmeno quello del padre di Giuseppe. Come spiegare questo? A prescindere da elementi tratti dall’Antico Testamento, ambedue gli autori hanno lavorato con tradizioni le cui fonti non siamo in grado di ricostruire. Ritengo semplicemente inutile avanzare delle ipotesi al riguardo. Per entrambi gli evangelisti non contano i singoli nomi, bensì la struttura simbolica in cui appare la collocazione di Gesù nella storia: il suo essere intrecciato nelle vie storiche della promessa e il nuovo inizio che, paradossalmente, insieme con la continuità dell’agire storico di Dio, caratterizza l’origine di Gesù»[1].
Il III volume della trilogia su Gesù di Nazaret scritto da J. Ratzinger-Benedetto XVI[2] si apre subito utilizzando congiuntamente i diversi Vangeli e mettendone in rilievo i tratti comuni. Le genealogie di Matteo e Luca, pur molto diverse, vogliono entrambe sottolineare che Gesù viene “da molto lontano”.
Il primo capitolo del volume, infatti, si intitola «Di dove sei tu?» (Gv 19,9) e ricorda come i Vangeli segnalino sia i dati certi delle origini di Gesù, sia la consapevolezza dei suoi ascoltatori di essere alla presenza di un “mistero” ben più grande di una qualsivoglia esistenza nata nel tempo.
I Vangeli dell’Infanzia (Mt 1-2 e Lc 1-2) insegnano che di Gesù, infatti, si sanno tante cose. Si sa, ad esempio, che ha vissuto da bambino a Nazaret:
«Si sa, appunto, benissimo chi è Gesù e di dove viene: è uno tra gli altri. È uno come noi. La sua pretesa non può essere presunzione. Si aggiunge poi il fatto che Nazaret non era luogo per il quale esisteva una tale promessa»[3].

lunedì 16 marzo 2015

Il messaggio della misericordia. Lectio magistralis del cardinale Kasper

http://www.retesicomoro.it/Objects/Pagina.asp?ID=7157

In occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2014-2015, l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha assegnato la laurea honoris causa in Scienze filosofiche al cardinale Walther Kasper, il quale, dopo la laudatio del prof. Massimo Cacciari che lo considera "tra i teologi più significativi e influenti degli ultimi cinquant'anni, [...] quello che più profondamente si è soffermato sulla difficile relazione tra Rivelazione e filosofia", ha pronunciato la seguente lectio magistralis (ringraziamo per l'invio del materiale il dott. Luigi Menegatti, presidente di ITAS Assicurazioni):
 
Innanzitutto vorrei ringraziare di cuore l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano per l’onorificenza della laurea honoris causa. Ringrazio i membri della Facoltà di Filosofia, ringrazio il Prof. Cacciari per la laudatio e il Dott. Vito Limone per la collaborazione. Infine, ringrazio tutti voi, che siete venuti per la celebrazione di questo evento.
 
1. La misericordia: ripresa di un tema trascurato

domenica 15 marzo 2015

Cosa intende la Chiesa quando parla di “inclinazione disordinata”

Philippe ArinoVi è una diffusa incomprensione su ciò che la Chiesa Cattolica insegna in materia di attrazione per lo stesso sesso. Purtroppo questo equivoco causa spesso isolamento per gli uomini e le donne cattolici che lottano con la propria identità sessuale e si sentono allontanati in un difficile momento della loro vita, quando invece necessitano dell’amore del popolo di Dio.
Una precisazione della posizione della Chiesa in tema di omosessualità è stata offerta da Arland K. Nichols, fondatore e presidente del “John Paul II Foundation for Life and Family”. Nichols ha giustamente preso spunto dal Catechismo e dal documento sulla «cura pastorale delle persone omosessuali» approvato ufficialmente da Giovanni Paolo II e realizzato dal cardinale Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

martedì 10 marzo 2015

Nessuna similitudine tra Gesù, Mitra e altre divinità pagane

MitraGesù Cristo non sarebbe altro che una creazione fondata sulle diffuse mitologie delle divinità soggette a morte e rinascita, note in tutto il mondo pagano. Il testo che ha maggiormente diffuso queste credenze è “The Jesus Mysteries: Was the “Original Jesus” a Pagan God?” (Three Rivers Press 1999) di T. Freke e P. Gandy.
La tesi dei due autori è che «la vicenda di Gesù non è la biografia di un messia storico, ma un mito fondato sulleeterne favole pagane. Il cristianesimo non fu una rivelazione nuova e unica, ma un adattamento ebraico dell’antica religiose dei misteri pagani» (p. 2). Secondo loro al cuore dei tanti misteri pagani ci sarebbe il mito di un uomo-dio che sarebbe morto e risorto, a cui furono attribuiti diversi nomi: Osiride, Dioniso, Attis, Adone, Bacco, Mitra. E anche Apollonio. Ciò che accomunerebbe tutte queste divinità è la loro biografia: sarebbero figli di Dio e di una madre mortale vergine, nacquero il 25 dicembre in una grotta di fronte a tre pastori e uomini sapienti, come primo miracolo trasformarono l’acqua in vino, fecero il loro ingresso in città a dorso d’asino, furono crocifissi per Pasqua allo scopo di emendare i peccati del mondo, il terzo giorno resuscitarono. Avete già sentito questa storia, vero?